Avis Provinciale Treviso, appello agli imprenditori della Marca Trevigiana - Il Nuovo Terraglio

2022-09-24 08:50:19 By : Ms. Aileen Zhou

“Con spirito costruttivo chiediamo agli imprenditori trevigiani di favorire la donazione dei dipendenti, accordando a lavoratori e lavoratrici donatori il permesso ad assentarsi per la donazione, conciliando le esigenze produttive con il gesto di solidarietà”.

«Oggi più che mai la donazione di sangue e plasma deve essere sostenuta con assiduità e continuità. Per questo motivo, contando sulla grande sensibilità degli imprenditori della provincia di Treviso, a loro rivolgiamo un appello a favorire la donazione dei dipendenti, accordando a lavoratori e lavoratrici che sono anche donatori il permesso a potersi assentare per la giornata di donazione».

Stefano Pontello, presidente dell’Avis Provinciale di Treviso, si rivolge al tessuto imprenditoriale della Marca Trevigiana con un invito a unire le forze per poter preservare gli adeguati livelli di approvvigionamento di sangue e plasma necessari per garantire cure ospedaliere e terapie salvavita.

Un obiettivo fondamentale per la salute dell’intera comunità che deve essere coltivato ogni giorno, favorendo la distribuzione delle donazioni non solo nei weekend ma anche durante la settimana, così da riempire tutte le liste di prenotazione sfruttando al meglio la disponibilità dei medici e del personale sanitario che operano nei centri trasfusionali territoriali.

Nella provincia di Treviso i donatori attivi in età lavorativa (fascia 25-65 anni) sono complessivamente 26.506 (di cui 9.197 femmine e 17.309 maschi) su un totale di 30.052 donatori che hanno effettuato almeno una donazione negli ultimi due anni (vedi tabella sottostante). Rappresentano quindi una componente cruciale per avere una raccolta di sangue ed emoderivati capace di soddisfare i fabbisogni clinici e terapeutici.

«Con uno spirito assolutamente costruttivo il messaggio che vogliamo rivolgere alle aziende trevigiane è quello di favorire la possibilità di donare ai loro dipendenti, cercando di conciliare le esigenze produttive con il gesto di solidarietà» prosegue il presidente Pontello, ricordando che a livello normativo i donatori dipendenti hanno diritto ad astenersi dal lavoro per l’intera giornata in cui effettuano la donazione, concordando il permesso con il proprio datore e conservando la normale retribuzione per l’intera giornata lavorativa.

A sostenere l’appello di Avis l’imprenditore Adriano Baseggio, della B.F. Termoidraulica Srl di Ponzano (TV), che ha accompagnato quattro operai-donatori dei suoi otto collaboratori al Centro trasfusionale dell’ospedale Ca’ Foncello quale dimostrazione della possibilità di far convivere le necessità dell’azienda con la concessione del permesso riservato al dono. «Il senso della mia presenza accanto ai miei collaboratori è quello di sensibilizzare la categoria imprenditoriale alla donazione, quale atto di generosità verso il prossimo e investimento di attenzione e responsabilità sociale verso chi sta male e ha bisogno» ha sottolineato Adriano Baseggio al fianco dei suoi dipendenti Mirko Borsato, Simone Pivato, Alessandro Pizzolon, Nicola Baseggio.

Nonostante il periodo particolarmente delicato per le imprese, segnato dai rincari energetici, dalla difficoltà di trovare manodopera e dall’incertezza economica, lo spazio per la solidarietà può essere trovato attraverso dialogo e buon senso.

«La condivisione è la chiave per riuscire a conciliare gli impegni e le scadenze aziendali con la donazione. Non sono tempi facili ma organizzandoci possiamo ricavare la giornata per un permesso coordinato tra gli impegni di cantieristica e la donazione. Il compromesso può essere sempre trovato, con equilibrio e senso pratico – prosegue il titolare Baseggio – Riuscire in questa “impresa” è un investimento per le nostre comunità e anche per il bene delle nostre aziende, poiché la donazione è un atto di altruismo ma anche un’opportunità per i nostri lavoratori che possono tenere controllata la loro salute. Io sono assolutamente propenso a dare una disponibilità programmata alla donazione: è un bene che i nostri dipendenti siano attivi nel sociale e al contempo possano lavorare in un ambiente sereno, dove la comprensione reciproca diventa un fattore positivo di crescita personale ma anche professionale».

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