Il Gusto

2022-09-24 08:47:54 By : Ms. Sophia Li

NEW YORK - La nuova era delle food court a New York è targata Cipriani e Jean Georges. Dall’Upper West Side al Financial District hanno di recente inaugurato due nuovi spazi, da circa 2600 metri quadrati il primo e quasi 5000 il secondo, che promettono di offrire una grande esperienza culinaria. L’Harry’s Table punta ad accompagnare i clienti in un viaggio attraverso i sapori dell’Italia, in perfetto stile Cipriani. Aperto al pubblico da giugno al 235 di Freedom Place South a Waterline Square, tra la 60esima e la 61esima strada, si trova in un complesso di lusso da 2,3 miliardi di dollari con tre grattacieli realizzati da Richard Meier,  Rafael Vinoly e Kohn Pedersen Fox. L’area, di recentissimo sviluppo (in precedenza c’era il vecchio scalo ferroviario di Penn Central), riempie strategicamente un vuoto offrendo una selezione di locali di fascia alta in un ambiente classico ed elegante realizzato dall’interior designer Martin Brudnizki, autore dei famosissimi Annabel’s e The Ivy a Londra. I colori, dal blu marino all’arancio bruciato, all’ottone, riflettono i toni della costa italiana.

Harry’s Table è composto da una sala principale con banco del pesce, gastronomia, macelleria, un wine bar, un laboratorio per la pasta, una caffetteria e il ristorante principale, Bellini. Nel bar di Lavazza si può degustare un autentico caffè italiano, mentre di fronte si trova il bancone del gelato e uno spazio ad hoc dedicato dedicato ai dolci serviti in tutti i ristoranti Cipriani, dalla pasticceria mignon all’iconica torta meringa alla vaniglia, sia da consumare nella food court che da asporto, come tutte le altre pietanze. E ancora un Juice bar con succhi artigianali e frullati, un salad-bar con insalate d’autore preparate al momento, uno spazio interamente dedicato alla pasta fresca, un reparto gastronomia che offre anche il famoso baccalà mantecato con polenta, un bancone con salumi e formaggi, oltre uno spazio in cui si possono acquistare prodotti freschi, ma anche pasta, sughi e biscotti, e ancora caviali nazionali e importati, un forno per pizza, calzoni e focacce ripiene.

Il bar al centro del locale è arredato con pannelli in legno ispirati all'Italia di metà Novecento, e chi vuole degustare un aperitivo, tra cui il nuovo cocktail Giotto (con Aperol, St. Germain, Rum, succo di limone e purea di mandarino) può accompagnarlo con tutti i piatti che si trovano negli altri spazi. La pescheria, omaggio ad una delle principali tradizioni veneziane, il mercato del pesce, offre prodotti locali e del Mediterraneo, mentre la macelleria propone i prodotti di Fossil Farms Artisan Butcher: manzo allevato al pascolo in allevamenti del New England, pollame ruspante della Pennsylvania, maiale del Bershire e altre specialità di selvaggina. Per chi vuole, nel bancone dedicato alla griglia possono essere preparate tutte le carni in vendita. Infine il ristorante più formale, Bellini, si affaccia sul lungomare, e offre anche uno spazio esterno per godere dei magici tramonti sul West Side. “Il nostro obiettivo è creare una cucina fuori casa per i residenti e per chi abita nel quartiere, nonché una destinazione interessante e divertente per i visitatori. È davvero emozionante far parte della visione innovativa di questa area residenziale unica e vivace”, spiega Giuseppe Cipriani.

Jean Georges Vongerichten, invece, ha scelto la zona di Seaport per realizzare il progetto del Tin Building - 8 anni di lavori e 195 milioni di dollari - nell’edificio costruito all’inizio del 1900 e per decenni parte integrante del mercato ittico di Fulton, ora trasferito e accuratamente rimontato sull’East River. A un mese dall’apertura è già considerato da molti il più grande e sofisticato mercato alimentare e food hall della Grande Mela. Il sogno collettivo di Vongerichten - che all’attivo ha quasi 50 ristoranti in tutto il mondo - e dell’operatore marittimo Howard Hughes, si è tradotto in sei ristoranti in piena regola e quattro locali più informali, oltre a birrerie, wine-bar e negozi. "Avrei potuto renderlo tutto francese, ma questa è New York", ha spiegato Jean Georges. Al Tin Building si possono trovare il Laksa (zuppa di noodle con brodo piccante e speziato, considerato uno dei piatti piu' interessanti della cucina asiatica), o i dosa indiani con crepes dolci e salate. E ancora un'area per caffè e panetteria, il Double Yolk, che serve i classici egg sandwich (panini all'uovo), il mercato centrale con pesce, salumi, formaggi, pasta, frutta e verdura dei contadini locali, circondato da un negozio di fiori, un’enoteca e un negozio di caramelle.

Taquito serve piatti messicani, accessibile come i due negozi di alimentari (uno asiatico, l'altro europeo e americano) tramite una scala mobile illuminata da neon colorati. Il ristorante Fulton Fish Co è specializzato in pesce crudo e ostriche, poi c’è il sushi di Shikku, i piatti vegani di Seeds and Weeds e la T. Brasserie. E la House of Red Pearl, lussuoso locale cinese si dice ispirato ai film di James Bond degli anni Sessanta, che merita una menzione particolare per l'agnello al cumino, considerato da molti uno dei migliori serviti in città. Il ristorante italiano è stato sfacciatamente chiamato Frenchman's Doug (e viene descritto come un locale tradizionale italiano con un tocco francese). Nelle cucine del Tin Building lavorano più di 300 dipendenti, ma ne servono il doppio per offrire un orario a tempo pieno: dall'apertura all'inizio di agosto, infatti, per ora opera in modalità ridotta, dal giovedì alla domenica dalle 12 alle 17.