Mace, oltre la musica

2022-07-30 06:47:09 By : Ms. Grace Guo

A tu per tu con il dj e producer che ha firmato l'album "Oltre", un prodotto musicale di successo che supera i confini dello spazio (interiore)

Oltre, l'avverbio (tutto italiano) che si muove più in qua e in più in là, supera i confini spaziali e temporali, reali e immaginifici. Nell'abecedario delle parole più belle, occupa un posto da hit. E non solo per il suo significato. Anche perché, di recente, ha battezzato l'ultimo album di Mace, producer e beatmaker che all'anagrafe risponde al nome di Simone Benussi. Il dj, nel fiume in piena della sua carriera, sta infiammando parchi e masserie dello Stivale con un tour 2022 tutto da ballare. E da ascoltare con empatia. "Per me, oltre è una parola polivalente. Rappresenta un invito ad andare oltre le proprie paure, oltre i propri preconcetti, oltre i limiti del proprio corpo. E anche andare oltre le parole in riferimento a un tema strettamente musicale. Infatti per scelta, Oltre è un disco senza testi: volevo che l'album mettesse al centro del discorso la sinestesia e l'immaginazione". Dopo uno, due, tre, cento ascolti il viaggio è chiaro: superarsi è possibile. L'album, pubblicato per Island Records/Universal Music Italia, segue il successo del disco OBE, che ha impegnato Mace in collaborazioni d'autore con Venerus, Guè Pequeno, Rkomi, Gemitaiz, Fritz da Cat, Blanco, Salmo, Madame e Joan Thiele (solo per nominare una manciata di artisti), e la tracklist di Oltre sorprende: c'è praticamente tutto: la psichedelia, l'elettronica, l'ambient. Ed è un'esperienza. "È il rovescio della medaglia di OBE, e Hallucination, la traccia strumentale che chiudeva il disco dell'anno scorso, è il portale da attraversare per entrare in Oltre".

L'album vive del rapporto duale musica-viaggio e poi prende i confini, li rende malleabili, li rintuzza sponstandoli un poco più in là. Mace insegna, o forse ricorda, che i limiti - anche spaziali - non esistono per davvero. Del resto, sono un'eredità dei recinti, e "recinto è tutto ciò che costituisce il territorio attraverso la pura funzione di impedire l'attraversamento" - così come scriveva Vittorio Gregotti nella Rassegna. Problemi di architettura dell'ambiente del 1979. Oltre, per quanto sia un prodotto musicale, parla di spazio più di quanto crediamo: quello interiore. "È frutto di un anno di profonda autoesplorazione, autoanalisi e tanti momenti contemplativi - soprattutto a contatto con la Natura. Nella vita ho viaggiato tantissimo: sono stato in più di cinquanta paesi. Per me il senso del viaggio sta nell'esplorazione: parto per incontrare altre culture e per confrontarmi con i pensieri diversi dai miei. Ho prediletto viaggi in Africa, attraverso l'Uganda, il Sudafrica - dove ho vissuto qualche mese - e l'Etiopia. Ma negli ultimi anni è emerso dentro di me un magnetismo totale nei confronti della Natura. Ho iniziato a prediligere luoghi molto più isolati, sereni, pacifici dove mi abbandono in pratiche di pura concentrazione. Ho imparato a sedermi, a stare fermo, a contemplare la magnitudine di ciò che ci circonda. Lo so che suona molto new age, ma in realtà è il mio modo di manifestare un senso di gratitudine nei confronti di tutto quello che, troppo spesso, diamo per scontato".

Volo Celeste, Estasi, Rituale sono tre tracce profondamente sensoriali, che danno un suono a tutta questa gratitudine. E hanno come meta l'interiorità. Sono magistrali nel saper superare i confini, anche e soprattutto quelli musicali: "i confini bloccano gli accessi alle strade che abbiamo paura di percorrere", ci racconta Mace. "In musica, i confini sono i generi. Ovvero, limiti che vengono codificati in fretta, sono pratiche puramente derivative e, spesso, inducono gli artisti a fare tutti la stessa cosa. Io credo che il mestiere dell'artista non sia quello di seguire delle formule già tracciate, ma di saperne tracciare di nuove. Prendere per mano il pubblico e portarlo fuori pista. Questo è un principio che io seguo fortemente". L'evoluzione dell'album è un vinile in edizione limitata, uscito il 15 luglio. L'oggetto da collezione è stato realizzato in collaborazione con il collettivo CANEMORTO, un trio di artisti italiani dall’identità nascosta, attivi dal 2007, che ha firmato il disegno ricamato sulla cover in tessuto. "Abbiamo progettato la cover ricamata reinterpretando l'artwork originale di Oltre, in cui si intravede un cielo dai toni caldi dietro un telo blu scostato da MACE", hanno dichiarato gli artisti. "Il nostro artwork è una sorta di tuffo dentro questo paesaggio celato, un mondo psichedelico popolato da creature misteriose che danno una forma visiva e tangibile alle sonorità astratte dell'album. Per materializzare questa sensazione tattile abbiamo utilizzato un mix di filati speciali (raso, viscosa e burmilana) con vari spessori e lucidità, ricamati insieme tramite la tecnica multicording su una base di tessuto crêpe. Il risultato è una cover-sacca ricamata in cui è racchiuso il doppio vinile, che nelle mani di chi sa guardare oltre potrebbe anche trasformarsi in un copricuscino, su cui fare sogni pazzi cullati dal sound di MACE". Superati i confini, i generi, spinti i limiti un po' più in là: Mace è il dj che sta insegnando a guardare, ad andare, oltre.