Un’eleganza di nome Delta. - L'Automobile

2022-08-08 12:56:08 By : Mr. Wilson Wu

La Lancia Delta ha fatto sognare almeno due generazioni di italiani, sia per il design elegante firmato da Giorgetto Giugiaro sia per aver incarnato l’ideale di sportiva alla portata di tutti. È l’auto che negli anni ’80 molti avrebbero voluto vedere parcheggiata in garage, ricca di dotazioni nonostante fosse di fascia media e poi munita di un sistema di trazione integrale basato su quello sviluppato per la Delta S4 Gruppo B da rally che, pur avendo lo stesso nome, era un’auto completamente diversa dal modello di serie. Oggi la compatta Lancia è ancora oggetto di raduni di appassionati e di club dedicati.

Presentata al Salone di Francoforte nel 1979 , la Delta aveva la missione di prendere il posto sul mercato della Fulvia, rimpiazzata solo in parte dalla Beta. La Lancia affidò a Giugiaro il progetto di design, che le darà uno stile decisamente personale. Le linee tese e con uno sbalzo posteriore estremamente ridotto permettevano un abitacolo spazioso e confortevole, sacrificando un po’ il volume del bagagliaio. “Mi chiesero – ha spiegato in una recente intervista il celebre designer – di pensare un’auto elegante e funzionale , non a un modello che avesse la vocazione di competere. Sono state la straordinaria evoluzione della meccanica e l’abilità dei piloti a trasformarla poi in una sportiva vincente. Nel realizzare la Delta mi sono ispirato al successo della Golf e ai suoi spigoli che piacevano molto”.

All’esordio, l’auto – una classica due volumi – si distinse subito dalla concorrenza per la qualità degli assemblaggi , la ricca dotazione di serie con equipaggiamenti da categoria superiore come il volante regolabile in altezza e per una serie di innovazioni come i paraurti realizzati in resina poliestere e fibre di vetro. Contenuti da prima della classe che le valsero nel 1980 il premio “Auto dell’Anno” , unica Lancia ad aver ricevuto questo riconoscimento da parte di una giuria giornalistica europea.

I trofei più importanti la Delta li ha conquistati però nello sport, prima con la versione HF 4WD e poi con la HF Integrale, tanto che ancora oggi rimane la sola auto al mondo ad aver primeggiato per ben sei volte di seguito nel campionato del mondo Rally con 46 successi dal 1987 al 1992. “Come lei nessuna”, si leggeva sugli striscioni dell’epoca appesi dai tifosi lungo l’asfalto dove faceva mangiare polvere a tutti, guidata da Juha Kankkunen e da Miki Biasion . Ma in quegli anni ’80 anche fuori dalle competizioni la Delta metteva d’accordo tutti: la si vedeva in mano a yuppies in giacca e cravatta, a giovani “pariolini” e “paninari” con indosso bomber in pelle trasformati dai fratelli Scott in accessori all’ultima moda, a padri di famiglia che accompagnavano i bambini a scuola per poi andare in ufficio.

Lunga circa quattro metri , la Delta – che in fase di progetto i tecnici della Lancia a Torino chiamarono Y5 – fu realizzata sulla base della Fiat Ritmo, utilizzando molte componenti con positive ricadute sui costi. È stata prodotta in oltre 500mila esemplari per due generazioni fino al 1993 , seguita nel 2008 da un altro modello meno fortunato e uscito di scena nel 2014 dopo essere stato venduto anche sotto il marchio Chrysler.

Sorprendentemente sicura su ogni tipo di pavimentazione, attaccata al suolo anche sul bagnato e con un rollio in curva ridottissimo, la Delta è nella migliore tradizione Lancia. Sicurissima pure in frenata, è anche un’auto brillante e veloce: 34-35 i secondi necessari per il km da fermo e da 155 a 165 la velocità massima. Molto elevati inoltre i limiti raggiungibili con le marce basse: 95 in seconda e 135 in terza (con la 1.300 a 5 marce). Il cambio però non è all’altezza del resto : è un po’ ruvido e non sempre preciso negli innesti. Piuttosto silenziosa ai bassi e medi regimi, la Delta lo è un po’ meno agli alti. Eccezionale il comfort offerto da sospensioni e sedili. I progettisti sono ambiziosi: oltre 70mila Delta costruite nel primo anno contro una produzione attuale di tutta la Lancia che neppure arriva a questa cifra. Una linea accattivante (è di Giugiaro) e molto aerodinamica, rifiniture come quelle delle vecchie Lancia, un abitacolo incredibilmente spazioso per una macchina di neppure 4 metri, una lista di accessori da mettere in imbarazzo quelli della Mercedes. Spaziosissima anche per cinque, la Delta è offerta in tre versioni (1.300 cc a 4 marce, 1.300 e 1.500 a 5 marce).

*Articolo pubblicato su l'Automobile 44, ottobre 2020

E' l’ultimo dei quattro muletti costruiti da Abarth nel '92 per il team Jolly Club Martini Racing e di proprietà del pilota italiano due volte campione del mondo rally

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