L'atrofia genito-urinaria - DossierSalute.com

2022-09-24 08:46:58 By : Mr. shuxiang chen

La Sindrome genito urinaria o vulvovaginale fa parte dei sintomi post-menopaus.

Come si può curare e quali sono i sintomi?

L’atrofia vulvo-vaginale è una condizione patologica che riguarda la sfera femminile.

Può essere definita Sindrome GenitoUrinaria poiché è una condizione abbastanza cronica che può progredire nel tempo, interessa la zona vulvo vaginale e quella urinaria.

E’ causata dalla carenza di steroidi sessuali nella fase post-menopausa, i primi sintomi si avvertono da 1 a 5 anni dopo la menopausa.

E’ bene affermare che non tutte le donne saranno colpite in questa fase della vita da questa patologia, e soprattutto se colpite, non allo stesso modo, ma i sintomi sono variabili da donna a donna.

Avviene a carico di tutti gli organi del tessuto connettivo, dove si verifica una diminuzione del collagene, interessa quindi:

Clinicamente parlando si ha un rallentamento nella crescita cellulare da cui ne deriva una ridotta capacità di riparazione dei tessuti.

Le cellule si atrofizzano e possono degenerare, questo avviene in particolar modo nelle aree più sensibili a livello estrogenico, come nel caso dell’apparato uro-genitale.

L’epitelio vaginale , uretrale, vescicale ed il pavimento pelvico contengono vari recettori per gli estrogeni, se questi vengono a mancare o variare in qualche modo si hanno danni dell’apparato in questione causando vari sintomi.

I sintomi sono a volte fastidiosi, altri sopportabili o possono nuocere gravemente sulla qualità della vita della donna in questa fase delicata.

I sintomi dell’atrofia vaginale si manifestano nel 25-50 % delle donne in post menopausa.

Dopo la menopausa la mucosa vaginale presenta meno fibroblasti, incapaci di produrre acido ialuronico ed altre molecole utili alla riproduzione cellulare.

La conseguenza di questa condizione è un ventaglio di sintomi, tra cui:

L’incontinenza è tra i sintomi più invalidanti per la donna in questa fascia d’età poiché impedisce di condurre una vita serena, con svariate difficoltà sociali, le perdite di urina possono essere incontrollabili , non sempre si può avere tempo di arrivare in bagno e causare imbarazzo e disagio.

La donna può ritrovarsi a dover indossare assorbenti che contengano le fuoriuscita di urina improvvise.

Tra gli altri sintomi dell’atrofia vaginale vi sono anche:

I sintomi dell’atrofia genito urinaria sono la causa principale delle problematiche della donna durante i rapporti sessuali, i quali vengono spesso evitati per questo motivo.

Durante i rapporti sessuali la donna manca di lubrificazione, la secchezza quindi non si presenta nenache con la stimolazione.

Il dolore è altresì importante, il quale inizia dal momento della penetrazione e continua con la disfunzione sessuale.

Spesso le donne (tra i 45 ed i 75 anni) sono anche restie a parlarne per imbarazzo o il forte disagio, è pertanto fortemente consigliato di recarsi presso il proprio ginecologo per poter effettuare una corretta diagnosi ed un’eventuale trattamento.

E’ compito del ginecologo occuparsi della sindrome genito-urinaria della donna dopo la menopausa, in primis con un adeguato counselling.

L’anamnesi dei sintomi latenti è fondamentale da parte del medico per  effettuare un esame obiettivo.

Il ginecologo potrà valutare (durante la visita ginecologica) alcuni aspetti vaginali  come l’appiattimento della vagina , perdita del cuscinetto adiposo delle labbra, abrasioni e secchezza delle mucose.

Il consulto ginecologico è fondamentale rispetto a questa sindrome poiché è una problematica sottostimata e la risposta terapeutica è spesso sottovalutata.

I trattamenti possono essere sia di tipo ormonale che non, quelli ormonali sono maggiormente consigliati.

La cura ormonale è consigliata perchè incide in maniera più efficace in questa fascia d’età in cui la sfera femminile soffre anche di altre patologie (ipertensione, osteoporosi, diabete etc.).

La terapia ormonale è infatti un valore aggiunto anche per la decalcificazione ossea ed altri sintomi correlati, questa può essere assunta con degli ovuli e creme, anche per svariati cicli.

Gli estrogeni locali come l’estriolo , il promestriene ed estrogeni coniugati sono tra le scelte della cura ormonale da somministrare alla donna affetta da atrofia vaginale.

La pomata di testosterone è un’aggiunta in caso di secchezza vaginale ai genitali esterni.

Nelle ultime scoperte in ambito ginecologico vi è anche l’ospemifene, un farmaco che agisce da modulatore selettivo dei recettori estrogeni (SERM).

La stimolazione dei recettori estrogenici migliora lo stimolo tissutale ed una maggiore lubrificazione e blocca i recettori estrogenici, il che risulta molto utile per chi non volesse assumere ormoni o terapie locali.

Esistono infine trattamenti locali a base di ossigeno ad alta concentrazione e acido jaluronico che danno degli ottimi effetti.

Dott. Marco Salvatores Ginecologo ad Aosta

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